La maggior parte dei pazienti che ricevo è strettamente sedentaria.
Per fortuna però esiste anche una fascia di persone che si allenano, trovando spazio durante la settimana per quelle ore dedite allo sport. In alcuni casi, i pazienti mi comunicano di fare molta fatica, provando ad arrivare alle proprie aspettative da soli. Nonostante le ore e ore passate in palestra non riescono a definire il proprio fisico, ad evidenziare la massa muscolae, a ridurre il grasso ostinato e localizzato. Alla base ci sono molte credenze contro-utili, come le proteine a quantità enormi per aumentare il volume o l’eliminazione dei carboidrati per asciugarsi e mettere i muscoli ben in vista.
Oltre a questi e ai tanti altri errori che vengono commessi, emerge che di solito si tende a controllare al massimo le proprie abitudini alimentari, sbagliate o giuste che siano, trascurando la qualità dell’allenamento.
Il tipo di sport, la frequenza e l’esecuzione dell’esercizio hanno un impatto enorme sul risultato finale. Mezz’ora di allenamento inteso e controllato può valere molto di più di un’ora e mezza fatta di corsa o dei soliti esercizi eseguiti senza spingersi “oltre” i propri limiti. Magari ci scappa una chiacchera in più, si osserva spesso il cellullare, si arriva tardi e si lavora male e di fretta, si arriva svogliati e si fa il minimo indispensabile.
Non conta così solo l'alimentazione, ma anche altri parametri quali la qualità e la quantità del sonno, la tipologia e l'orario di allenamento.
Cambiare strategia alimentare quindi non servirà se non si migliora la prestazione, così come sarà inutile se di volta in volta non si faranno progressi per continuare a stimolare, anche in maniera diversa, il tessuto muscolare.
Per cui nel momento in cui i risultati non arrivano, nonostante i sacrifici alimentari, domandatevi se in palestra state dando sempre, costantemente e in maniera progressiva il vostro massimo.
Dottoressa Francesca Rosati
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