È il più comune disordine endocrino femminile.
Alla base della sindrome si ha un’alterazione ormonale che riguarda le gonadotropine, gli androgeni, gli estrogeni e l’insulina.
In particolare le gonadotropine LH e FSH, essendo alterate, non permettono la corretta formazione follicolare e determinano la trasformazione dei follicoli in “cisti”.
Cosa comporta tutto ciò al corpo delle donne?
Le seguenti principali manifestazioni:
-ciclo mestruale irregolare
-anovularità cronica-irsutismo
-acne
-sovrappeso e obesità (soprattutto androide, quindi viscerale)
-infertilità
-acantosis nigricans (la cute della nuca e delle ascelle risulta più spessa e più scura di colore ).
Essendo considerata anche come una vera sindrome metabolica, la sindrome da ovaio policistico determina anche dislipidemia (aumento LDL e riduzione HDL), aumento dei fattori protombotici e antifibrinolitici, distribuzione androide del grasso (ovvero concentrazione del grasso soprattutto nella pancia) … fattori che aumentano a loro volta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Tutto ciò provoca un aumento di peso, un’ostilità a dimagrire ed un accumulo progressivo di grasso viscerale (grasso addominale che ricordo essere molto pericoloso in quanto in grado di secernere molecole pro-infiammatorie).
Tra i più rilevanti fattori implicati sul metabolismo e sul peso corporeo ci sono l’iperinsulinemia e l’insulino resistenza: questo significa che l’insulina viene prodotta non solo eccessivamente ma che permane nel sangue anche a lungo, non venendo utilizzata dalle cellule, e alzando perciò la glicemia.
Esiste una terapia farmacologica basata su contraccettivi orali e insulino sensibilizzanti ma è stato osservato che cambiando il proprio stile alimentare, introducendo quindi gli alimenti consigliati e riducendo quelli sconsigliati, sia uno dei modi migliori per ridurre i sintomi della malattia e i dolori e per ridurre o eliminare l’uso di farmaci e antidolorifici.
In particolare, l’alimentazione deve poggiare consumo di verdura. La frutta non deve mancare ma neanche essere troppo abbondante. Pesce, frutta secca, semi ricchi di acidi grassi buoni non devono mai mancare. Carne e lattici
ni con moderazione (in particolare i latticini in alcuni casi vengono anche eliminati). Infine, il controllo del carico glicemico dei pasti risulta essenziale per ottenere un’armonizzazione del quadro glucidico e metabolico.
Dott.ssa Francesca Rosati
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